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to più terribile, perchè era argomento certissimo, che nulla avrebbela soddisfatta, se non quando fosse pervenuta al suo intento. L’ultima barriera fu alla fine superata, e nessuno oppose più resistenza. Con delle grida, simili a quelle che avrebbero potuto mandare mille tigri riunite, la vittima fu presa e trascinata in avanti. Essa teneva con ambe le mani l’estremità delle vesti di quelli ai quali indarno erasi attaccata, e nella impotenza della disperazione si teneva innanzi al volto i lembi delle loro vesti come per servirsene di un inutile scudo. Le grida cessarono per un momento, allorquando cioè si furono renduti padroni dell’oggetto che perseguitavano e poterono considerarlo con occhi avidi di vendetta; presto però ricominciarono e con esse il sanguinoso sagrifizio. L’infelice fu precipitato contro il suolo e quindi sollevato e gettato in aria; in seguito incominciarono a slanciarselo da uno all’altro, siccome il toro con le sue corna lancia in aria il cane, che urla e si dibatte invano. Coperto di san-