Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/293

280

fra se: che ne penserà il mondo? che sarà di noi?..... quando ad un tratto volgendosi verso di me esclamò: miserabile! rinunziate al vostro folle, orribile progetto; rinunziateci in questo istante medesimo. Non vi dò, che cinque minuti da riflettere. Cinque anni di riflessione, gli risposi, non potrebbero fra cambiare la mia risoluzione. Tremate dunque, mi rispose, che i vostri giorni non siano sufficienti alla esecuzione del vostro empio progetto.

Dicendo queste parole si slanciò fuori della mia cella. I momenti, che passai durante il tempo della sua assenza furono, credo, i più orribili della mia vita. Il mio terrore era aumentato dalla oscurità, perchè era notte avanzata, ed il superiore aveva portata via seco la candela che unica ardeva nella mia camera. L’emozione in cui io era non mi aveva permesso sulle prime di fare a ciò attenzione: mi accorgeva di esser nelle tenebre, ma non sapeva il perchè o il come. Una folla d’immagini d’un orrore indefinibile mi si