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tutta quella scena mi condussi nella più ragionevole maniera e l’indomani fu fissato pel giorno della mia professione.

L’indomani! oh! perchè non posso io descrivere co’ suoi veri coloriquella giornata! ma sento, che ciò mi è impossibile. Il profondo stupore in cui io era immerso m’impediva di fare attenzione a delle cose, che avrebbero colpito lo spettatore il più disinteressato. Era io tanto assorto, che quantunque mi ricordi dei fatti, non saprei dare la più piccola idea delle sensazioni che risvegliarono in me. La notte che lo precedeva non gustai sonno nè riposo di alcuna sorta. Comparve alla fine l’aurora; io sapeva ciò che questa mi preparava. Vedeva nella mia immaginazione tutta la scena, che doveva fra poche ore succedere. Ad un tratto però le mie idee cambiarono: sentii in me il più formidabile miscuglio di malignità, di disperazione, di forza. Nel tempo che io stava così riflettendo sembrava che de’ lampi terribili mi uscissero dalle pupille. Io poteva in un istante