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qui entrare e fermarmi a mio grado? Mio fratello vi è pure! Un personaggio (del quale in appresso avrò occasione di parlare a lungo, e che io reputo come l’autore di tutte le mie fatali disgrazie) mi trascinò fuori dell’appartamento. Io mi dibattei e dimandai chi fossi, e ciò con un’arroganza, che conveniva più alle mie pretensioni che alle mie speranze. Voi siete nipote del fu duca di Moncada, mi fu risposto. E perchè dunque, esclamai, sono in tal guisa trattato? A questa mia interrogazione non fu data risposta. Mi ricondussero al mio appartamento, e mi sorvegliarono per tutto il tempo de’ funerali del duca, nè mi fu permesso di accompagnare il convoglio funebre. Vidi il triste e splendido corteggio uscire del palazzo. Lo correva dall’una all’altra finestra per contemplare la funerea pompa, che non mi era conceduto di seguire. Dopo due giorni mi fu detto che una vettura mi attendeva alla porta. Vi montai e mi condussero ad un convento; quivi doveva io essere educato, e la sera