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La leggenda di San ennaro 27

apostolo, dì sacerdote, portando già quasi sulla sua testa l'aureola della santità, Benevento domandò che egli diventasse suo vescovo. Due volte, per umiltà cristiana, egli rifiutò, due volte fu ripetuta l'offerta; ma gli fu detto che un buon cristiano non potea rifiutar di diventare pastore di un gregge. E, chinando il capo, alla obbedienza, egli se ne andò a Roma, a chieder permesso a papa Marcello. Il viaggio fu lungo e disagevole, da Napoli a Roma e da Roma a Benevento: cominciato in autunno, non fu compito che in dicembre, e il novello Vescovo entrò in Benevento nelle feste di Natale. Sua madre, tenerissima e suo cugino Sossio, diacono della chiesa di Miseno, gli vennero incontro. Tremendo periodo, era quello, per i cristiani! Diocleziano aveva inaugurato una feroce persecuzione contro i cristiani: i suoi successori la resero anche più atroce. I luogotenenti dell'Impero Romano seviziavano e straziavano, nelle provincie, tutti i miseri seguaci di Cristo: e, Dracone Labiano, rappresentante