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di quei cervelli infuocati; è la grande visione felice che appaga la gente oppressa; è la vasta allucinazione che si prende le anime.



Ed è contagiosa questa malattia dello spirito: un contagio sottile e infallibile, inevitabile, la cui forza di diffusione non si può calcolare. Dal portinaio ciabattino che sta seduto al suo banchetto innanzi al portoncino, il contagio del lotto si comunica alla povera cucitrice che viene a portargli le scarpe vecchie da risuolare; da costei passa al suo innamorato, un garzone di cantina; costui lo porta all’oste che lo dà a tutti i suoi avventori, i quali lo seminano nelle case, nelle officine, nelle altre osterie, fino nelle chiese, anzi specialmente nelle chiese.

La serva del quinto piano, a destra, giuoca,