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— Non guardate a spesa.... Posso pagare.... Mio genero lo sa.... Tutto ciò che occorre.... Non saranno denari persi.... Se campo, ne guadagno ancora tanti dei denari.... — Cogli occhi lucenti, cercava d’ingraziarsi la sua figliuola stessa. Sapeva che la roba, ahimè, mette l’inferno anche fra padri e figli. La pigliava in parola. Balbettava, accarezzandola come quand’era bambina, spiandola di sottecchi intanto, col cuore alla gola:

— Qui cosa mi manca? Ho tutto per guarire.... Tutto quello che ci vorrà spenderemo, non è vero?

Ma il male lo vinceva e gli toglieva ogni illusione. In quei momenti di scoraggiamento il pover’uomo pensava a voce alta:

— A che mi serve?... a che giova tutto ciò?... Neppure a tua madre è giovato!

Un giorno venne a fargli visita l’amministratore del duca, officioso, tutto gentilezze come il suo padrone quando apparecchiavasi a dare la botta. S’informò della salute; gli fece le condoglianze per la malattia che tirava in lungo. Capiva bene, lui, un uomo d’affari come don Gesualdo.... che dissesto.... quanti danni.... le conseguenze.... un’azienda così vasta.... senza nessuno che potesse occuparsene sul serio.... Infine offrì d’incaricarsene lui.... per l’interesse che portava alla casa.... alla signora duchessa.... Del signor duca era buon servo da tanti anni.... Sic-