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v’ha che maggior varietà offra, quanto i capitelli corintii del decimoquinto secolo: e non sono rare le fabbriche nelle quali di tante forme sono questi capitelli, quanto n’è il numero loro, nè per ciò credansi originali affatto, giacche molti frammenti greci e romani, il Museo Vaticano, ed i sepolcri di Palmira ce ne offrono i tipi.

Proseguiva intanto Francesco a sovrastare alle opere d’acqua della patria sua; al quale proposito riporta intiera il Romagnoli una lunga scritta tratta dall’archivio delle Riformagioni, in data del 23 giugno 1475, nella quale è: «Scripta la ragione di Francesco di Giorgio et Pavolo dandrea dipentori operai de’ Buttini et fonti del Campo, et di più fonti della città di Siena da Fontebranda in fuori cominciando adì 1.° di magio 1469 et finito adì ultimo di giugno 1472, che sono anni tre et mesi 1. ec.» Cesse egli allora da quell’impiego, leggendosi che gli stromenti notati si «debbono lassare per inventario al suo successore». Alla sua uscita le misure furono levate per M.° Francesco del Guasta e Giovanni Cozzarelli ambi architetti sanesi, de’ quali forse sono alcune tra le fabbriche aggiudicate al nostro autore. Quindi leggesi..... «Et trovammo che el Chonsiglio gli fece operai de detti buttini con questi patti che si obrigono andare a detti el terzo più d’acqua che non andava quando li presono et in caso che non la crescessono come che sopra è detto debano perdarsi el mezo del salario, e per tanto giudichiamo che le Sig. Vostre elegano Maestri intendenti di detta acqua per vedere se detta acqua hanno cresciuta come sobrigarono. Et in caso che l’aqua non fosse cresciuta come sonno obrigati giudichiamo abiano perduto el loro salario come dice la riformagione». Volevano i Sanesi avere copiosa provvista di pesce d’acqua dolce ad uso specialmente della stagione quadragesimale: determinarono perciò di sostentare con uno smisurato muraglione le acque del fiume Bruna riducendole a lago artificiale per la conserva de’ pesci, e scelsero acciò lungo la corrente del fiume uno spazio a valle alla foce dello scolo del lago dell’Accesa1: l’opera fu determinata a cottimo il 18 settembre 1469, calcolato il muro di 6000

  1. Targioni, Viaggio in Toscana, vol. IV, pag. 202. Repetti, Dizion. della Toscana, vol. II, pag. 619.

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