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po è come un piccolo tubo flessibile presentante all’una estremità il pennacchio cefalico. Essi si fissano ad una parete e si volgono con l’estremità libera verso la luce, come farebbe una pianta. Si muta la direzione della luce? Essi si piegano verso la nuova direzione. Questo è un esempio d’eliotropismo. Naturalmente non ogni tropismo è di natura così semplice. Sulla reazione influisce anche la costituzione dell’animale, sopratutto il fatto che l’animale è composto di due metà simmetriche. Se lo stimolo colpisce il corpo in modo da affettare egualmente le due metà — come avviene quando l’asse longitudinale del corpo coincide con la direzione dello stimolo, il corpo si muove semplicemente verso lo stimolo. Ma se lo stimolo colpisce l’animale obliquamente in modo da affettare più l’una metà che l’altra, allora il corpo si raddrizza prima e poi si muove verso lo stimolo. E se pensiamo che il corpo sia sottoposto a più sorgenti di eccitazione od a sorgenti di intensità e direzione variabile, il suo corpo si muove in modo da trovarsi il più che sia possibile in ogni istante in quella posizione, in cui le due metà ricevono un eccitamento uguale. Quindi può aversi un movimento molto vario, con le apparenze d’una direzione volontaria: in realtà è la risultante complicata dei tropismi che agiscono su di esso. Un altro fatto che concorre a rendere più vario il movimento è quello che Loeb chiama sensibilità differenziale: e che consiste in ciò, che un medesimo stimolo variando d’intensità può determinare un tropismo positivo o negativo. P. es. un insetto, l’Acanthia, fugge la luce: messo dinanzi ad una finestra, va nella direzione opposta. S’interpone una lampada ed ecco che l’insetto va verso la finestra. Il fototropismo negativo, per il variare dell’intensità dello stimolo si è convertito in fototropismo positivo. Si aggiunga ancora che uno stimolo dato può ridestare l’azione d’un altro stimolo passato: un fisiologo viennese ha chiamato questa reazione mnemotropismo: quando p. es. i pesci vanno verso un luogo dove erano stati abituati a trovar del cibo ciò non avviene per effetto di memoria od altro, ma perchè mossi da una forza meccanica, dal mnemotropismo. Già da questo si vede una delle tendenze essenziali di questa scuola: a pascersi di parole. La sua preoccupazione è di tradurre tutta la condotta animale in termini meccanici: l’essenziale è di dare una veste verbale appropriata anche a ciò che (come il mnemo-