Pagina:Marino Poesie varie (1913).djvu/90

78 parte seconda

vi

mentre la sua donna si pettina

     Onde dorate, e l’onde eran capelli,
navicella d’avorio un dí fendea;
una man pur d’avorio la reggea
per questi errori preziosi e quelli;
     e, mentre i flutti tremolanti e belli
con drittissimo solco dividea,
l’òr de le rotte fila Amor cogliea,
per formarne catene a’ suoi rubelli.
     Per l’aureo mar, che rincrespando apria
il procelloso suo biondo tesoro,
agitato il mio core a morte gía.
     Ricco naufragio, in cui sommerso io moro,
poich’almen fûr, ne la tempesta mia,
di diamante lo scoglio e ’l golfo d’oro!


vii

la donna allo specchio

     Amor, non dissi il ver, quando talora
ebbi a dir che costei non era amante,
e che ’l suo cor di rigido diamante
punto non avea mai tuo strale ancora.
     Ecco, ma per mio peggio, or s’innamora
di se medesma al chiaro specchio avante;
e, fatta mia rival, quel bel sembiante,
ch’io solo amo ed adoro, ama ed adora.
     Crudel donna e superba, a cui sol cale
nel lusinghiero adulator fallace
la tua propria ammirar forma mortale;
     sappi che ’l bel, ch’or sí t’alletta e piace,
non men che ’l vetro, in cui si specchia, è frale,
né men che l’ombra sua, lieve e fugace.