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si degni scrivere a quel viceré una lettera altrettanto calda per il sudetto interesse quanta è viva la fede che s’ha nell’ufficio di V. S. illustrissima. Ella sa i meriti del signor Bruni, e quando non meritasse per altro il patrocinio d’un principe suo pari, nel renderebbe meritevolissimo Tesser un de’ primi ingegni che oggi compongano e riverente con singoiar ossequio della sua serenissima casa, in ogni etá protettrice degli spiriti elevati. Il signor Francesco poi, suo fratello, oltre la nobiltá e le condizioni della nascita, è gentiluomo che, benché assai giovine, ha pur servito a S. M. cattolica a proprie spese con splendidezza, sotto il comando dell’ illustrissimo signor don Girolamo del Monte, per avventuriere, e si renderá medesimamente con le sue azioni piú tuttavia meritevole della grazia che per mezo di V. S. illustrissima egli spera dal viceré di Napoli. Con gli oblighi che ne le professerá poi il signor Antonio, accompagnerò io nuovi debiti che ne confesserò alla somma benignitá di lei, mentre con umilissimo inchino le bacio le mani.

Di casa, in Roma [inverno 1623-4].

CCXVIII

Al signor Bartolomeo Scarnato


Ringrazia il consiglier Marciano, accenna a difficoltá nell’avere certa dispensa, si duole d’un amico, e promette un esemplare dell ’Adone.

Rendo infinite grazie a V. S. delTofficio passato a favor mio col signor consiglierò Marciano, a cui mi confesso e professo obligato in perpetuo, poiché senza precedente merito d’alcuna mia servitú si è mosso a proteggere i miei interessi. Ma tale è il costume degli animi grandi, che non vogliono altro stimolo ad operare azioni nobili che la propria generositá. È mio debito di professargli questa mia obligazione, almeno per lettere, infino a tanto che mi sia conceduto dal tempo e dalla occasione di dargli piú aperto segno della divota volontá mia. E Taverei fatto al presente, se non mi fussero sopragionte altre occupazioni urgentissime: farollo nondimeno per l’altra posta senza fallo. Ma