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ch’io gliel voglio credere, con tutto che il signor Costantino Rovere, ch’ai presente vien di Genova, m’abbia mostrato per avuta da lei una copia manoscritta delle mie allegorie, ch’io mandai serrata dentro una di quelle che si son perdute. Gliel credo, dico, perché può anco stare ch’egli abbia ricevuto essa copia dall’ intercettore overo da Parma, ed adesso dica cosi per alcuna passion ch’egli abbia contra V. S.

La seconda cosa è che ’l carattere con che si dovea ristampare il Mondo nuovo è ora in opera per Io Furio Camillo del signor Cebá. A ciò rispondo che molto ben mi piace che le scritture di quel valentuomo sian preposte alle mie; ma in’ incresce che questo contradice a quel che V. S. m’avea scritto nella sua del 2 di febraro, cioè che ’l detto carattere era in pronto per me e non per altri. Pure anco di ciò io la scuso, perché questo si dovrá forse intendere di quei soli autori e soli libri che la bottega imprime a sue spese e non di quegli altri che pagano, i quali in virtú della moneta devono esser serviti prima.

La terza cosa è che V. S. mi conforta ad aver flemma per alcuni mesi, perché finalmente arriverò al mio intento. Rispondo che, se ben questo discorda da quel ch’Ella m’avea scritto nella sua del 15 di gennaio, cioè che lo stampadore avea si gran fretta del mio lavoro che giá n’avea composte alcune formette del primo foglio, io riconcilio il tutto coll’istessa ragion di sopra, la quale è che, perché il signor Cebá paga ed a me si stampa gratis, il mercadante avrá avuto piú fretta di toccare il danaio d’altri che di spendere il suo.

E quando ancora colle tre dette discolpe io non m’apponessi né indovinassi totalmente, non però presumo in V. S. menzogna veruna, ma attribuisco ogni cosa piú tosto a difetto di memoria che ad error di volontá, giovandomi di credere che sempre l’animo di lei debba esser tale verso di me quale è il mio verso di lei. Poiché a squadrar gli amici io non adopero altra misura che la mia propria, e pensomi ch’ognuno sia simile a me. Di qui è ch’io non do fede a quel che di costá m’è stato avvisato da piú d’uno. Scrivono che V. S. a’ preghi del mio emolo si