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e ’! cuore della Pietá palpita piú che altrove nel vostro petto. Il Sole ha versate tutte le felici influenze dei re sovra la vostra corona. La felicitá guerriera in questi tempi non è felice se non solo di vostra mano. Per impedire il vostro arrivo in Italia, la Discordia congiurò con l’incessabile dei dirupi, col protervo delle nevi e con l’inaudito delle penurie; ma la feconditá della vostra providenza potè far nascere l’amenitá fra le balze, la copia dentro alla mendicitá e la temperie in mezo ai ghiacci. Oh bel sole di Francia, che, sorgendo sovra i gioghi di Susa, ha dileguate tutte le nuvole marziali ed ha stabilito alla mestissima Italia un dolcissimo sereno! E s’egli è vero, come dice la fama, che voi per superar 1 ’ Alpi atterraste col fuoco i piú scoscesi gioghi che v’impedivano il passaggio, io mi fo lecito il dire che i felici fumi delle vostre mine hanno intorbidata la chiarezza agli aceti famosi del grande Annibaie.

Fu da prodigi inauditi accompagnata la vostra venuta, perché in quegli stessi giorni si videro, sul mezodi, cinque soli in Roma con tre archi non mai piú veduti ; e si fatto spettacolo per tre ore continue tirò a sé tutti gli occhi di quel gran teatro della romana corte. Qui potrebbesi curiosamente dire che quel sole, che altre volte nelle battaglie favori un Giosuè vostro pari, ora per accompagnarvi in guerra congregò compagni, s’armò d’archi, si fortificò nel mezogiorno e per esser piú muto si fe’ romano; ma, accortosi poscia che il solo nome di Luigi sa vincer senz’armi, tramontò finalmente disarmato in pace. Ma, Sire, dirò meglio: disse Dio che l’arcobaleno sarebbe l’arco della pace. Dunque i tre archibaleni significavano quelle tre paci apunto, che dalla vostra mano aspettava l’Italia. Il sole maggiore coronato dagli archibaleni era il gran Luigi, che, circondato da pensieri augustissimi e santissimi di pace, spuntava nel cielo dell’afflitta Italia; quel sole che stava alla destra del primo sole era quel gran cardinale Richelieu, fenice della Francia, sotto ’l peso delle cui lodi s’ incurvarebbe ogn’ ingegno e sotto ’l volo del cui merito verrebbe meno il volo d’ogni penna. S’egli milita contra i rubelli, ecco la spada di Gedeone in campo; s’egli disputa contra gli eretici, ecco la penna d’Agostino in carta.