Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/10

gli sproni a’ fianchi non finiscono mai. Starò aspettando similmente la risoluzione dell’altro quadretto di mano del fiamingo, Ch’Ella mi scrisse.

Il mio Adone giá sarebbe a quest’ora stampato, ma per alcuni nuovi accidenti sono stato costretto a mutare tutto un canto intiero, che mi ha dato un gran travaglio. Sto dandogli l’ultima mano, e a suo tempo non mancherò di darle gusto.

Mi rallegro poi delle buone novelle ch’io intendo, cioè che voi ristampate il Mondo nuovo dello Stigliani. Veramente oltre il guadagno siete per cavarne gran riputazione alle vostre stampe. Ma con tutto ciò, io vi priego instantemente, quando questo sia vero, di non far tanto onore all’opere mie, che sieno impresse da que’ medesimi caratteri che deono arricchire il nostro secolo d’un poema si singolare. Mi dicono ch’egli scrive contro di me. rispondendo alla lettera della Sampogna , e per cativare la vostra buona grazia mostra d’abbracciar la vostra protezione circa gli errori occorsi nella Galeria , dicendo che son io che ho errato e non i correttori né gli stampatori. Questo è soverchio, perché io ho giá dichiarato che in ciò voi non avete alcuna colpa. Ma staremo a vedere, e giuro a Dio che, se sarò stuzzicato, in un pelo gli farò scontare mille offese vecchie fattemi dalla sua malignitá e gli farò pelar la barba di disperazione. Non giá ch’io mai abbia da degnarmi di replicargli, ma gli farò lavar la testa senza sapone, in modo che se ne pentirá e se ne morderá la lingua; ché nel resto ed egli ed io siamo conosciuti dal mondo. E con tal fine le bacio le mani.

Di Parigi [principi del 1623].

CXC 1

A don Lorenzo Scoto

Notizie di una nuova malattia, che gl’ impedisce il ritorno in Italia.

Insomma io non so che mi dire di questa mia maledetta sciagura, che, non ostante la mia determinata risoluzione di ritornare in Italia, vuol pure a mio marcio dispetto ritenermi in