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Veramente è bello e io ho risoluto di donarlo all’Altezza di Savoia, come giá promisi; ma vorrei mandarlo accompagnato con un altro del signor Malombra, il quale giá per sua gentilezza me ne diede un pezzo fa intenzione. S’egii si ritrovasse per le mani o quello o altro capriccio a sua elezione, mi farebbe un favore segnalato e degno d’obligo perpetuo; ed oltre che non gli potrá nuocere che le maraviglie della sua mano sieno vedute in quella corte da signore che le conosce e se ne diletta, non perderá meco le sue fatiche, che se non potrò pagarle come fanno i prencipi, le contracambierò secondo la proporzione dello stato mio. Di grazia, me gli ricordi servitore e singolare ammiratore del valor suo. Intanto a lei ed a tutti gli amici bacio le mani.

Di Ravenna [1609].

LVI

Al cavaliere Stigliami a Parma

Gli manifesta la sua costante amicizia, gli chiede il ritratto e annuncia la pubblicazione di undici volumi.

Saluto V. S. di vivo cuore, né voglio che la spada avvelenata d’una lingua maligna, vibrata dall’invidia e dalla calunnia, possa rompere il nodo di quel caro amore che le porto. Hanno procurato alcuni di far impressione nell’animo mio ch’ Ella mi voglia poco bene, che abbia tenuta corrispondenza di lettere col Murtola, e prima col Cutaneo e col Vitali, e che finalmente sia stata in parte consapevole della congiura orditami contra, costi in Parma, presso al tribunal sacro. Ma mi vo accorgendo che son ciance d’uomini interessati, li quali per queste vie indegne s’ingegnano di seminar zizanie fra noi, né vorrebbono che noi ci amassimo insieme, che siamo (sia lecito dirlo in segreto) i duo luminari. Molte cose accenno a V. S. e molte ne taccio.

Basta: io le rappresento di bel nuovo la mia amicizia cosi limpida e sincera come da prima gliePofifersi. Il negozio ch’avevano incominciato a tramarmi costi spero che si risolverá in nulla