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Ho potuto io per aventura meritar titolo di reo poeta, ma non di poco religioso. Ho potuto errare nello scrivere, ma non giá nello scrivere cose indegne di scrittor cattolico. Per la qual cosa io mi protesto e dichiaro che si fatti componimenti non son miei né mai da me furono fatti. E voglio che questa mia protesta quando mi parrá tempo si publichi, perché intendo che in ogni caso alla giornata mi giovi, e pretendo che contro la perversitá de’ miei avversari debba esser propugnacolo e scudo.

Ma dove sono io d’una in altra materia trascorso? Ora ritorno da capo e dico ch’a queste ultime scosse non fu possibile star saldo, ma stuzzicato da tante impertinenze mi fu forza cedere all’ira, dar bando al rispetto e deporre pur un tratto parte della mia solita flemma. Cosi, rotto il morso del ritegno e lentate le redine al disordine, presi a schiccherare altre composizioni, oltre quello ch’io prima dato avea fuori, non però eccedenti i termini del ridicolo e della burla. Ora il fellone, calando giú la visiera con pazza c precipitosa risoluzione, è saltato in campo a nimicizia scoverta; e quando io piú pensava che dovessero esser questi romori sopiti, con l’armi in mano è venuto a farmi questo affronto repentino, il quale, grazie alla divina pietá, è riuscito assai diverso della sua scelerata intenzione.

Non averei io giammai creduto che l’emulazione potesse trasformarsi in disperazione, la disputa in Scaramuzza, la scrittura in omicidio ed il poeta in assassino. Ma l’ho pur con estremo rischio della propria vita con isperienza provato. Con quanto maggior utile averebbe il Murtola apparato per le librarie a caricar l’intelletto di buona erudizione, che per le botteghe de’ ferrari ad acconciar il carico della polvere ne’ soffioni ! Con quanto maggior sua lode averebbe inteso alle ruote degli oriuoli per non lasciarne passare ora senza frutto, che a quelle degli archibugetti per distruggere uno che di ciò l’avertiva! Quanto meglio averebbe impiegato il suo ingegno in adoperare il focile per la vigilanza degli studi, che per vendicarsi di chi gli rinfacciava il non avere studiato! Le muse abitano in su le cime de’ monti. Il lauro non s’innaffia con altre acque che con quelle de’ sudori. Al tempio della gloria non si può pervenire senza passare per