Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/320

San Maurizio che era qui in casa del signor ambasciator di Savoia, ed insieme gli diedi la risposta al signor Viglioni. Vorrei esser avisato se il detto signor Scorza l’ha subito ricevuto come io desidero; ma voi siete si scarso delle vostre lettere che me le fate stentare. Aspetto ancora con le sudette bagaglie il quadro di esso signor Scorza senz’altro; e se dal signor Muti potete cavar qualche cosa, includetela nell’ istesso invoglio. Se al detto mio nipote occorresse costi necessita d’ indrizzo per aver cavalli, vi prego ad averne cura ed a favorirlo con quell’affetto che farei io verso le cose vostre. E se di qua vi accade nulla, commandate alla libera. La speranza del pagamento della pensione serenissima svani del tutto. Lidio vi contenti.

Di Parigi [fine del 1622J.

CLXXXV

Al signor Giovan Battista Parchi

Gli chiede il ritratto di Celio Magno.


Sto bene la Dio mercé, ma ini ritrovo tanto occupato che non ho tempo per ora da difondermi in lungo. Non voglio però mancare con l’occasione dell’eccellentissimo signor ambasciator Friuli, che se ne ritorna a cotesta volta, di salutarvi con un simplicissimo ma svisceratissimo baciamano, si come fo con questa.

La memoria che serba di me l’eccellentissimo signor cavaliero Contarmi è effetto della sua incomparabile bontá, e se l’obligo ch’io gli porto non fusse in colmo, direi ch’ogni giorno mi va obligando d’avantaggio. Ben può assicurarsi che si come godo della sua buona salute e sono a parte delle sue onoratefortune con tutto il core, cosí non sarò negligente a pagargli qualche particella de’ debiti miei con la gratitudine degli inchiostri e con tutti quegli ossequi che possono nascere dalla mia debolezza.

Vorrei supplicar Sua Eccellenza d’un favore, ma non ardisco; onde invoco in questo l’intercessione e l’opera vostra. Voi sapete