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Parnaso in rivolta) (Vili 268, 8). Non si vorrebbe, da ultimo, che certi
frati che diventan « fratri » (... di Clitunno e d’Amene E d’altri frati
lor le rive indarno [IV 31, 4]) siano anch’essi debitori del medesimo
scrupolo.
10. - Varianti d’autore in V
La collazione di P con V permette tuttavia di tesaurizzare alcune varianti che paiono d’Autore e poche correzioni di errori od omissioni di P, che l’odiemo editore deWAdone deve ragionevolmente accogliere. Si elencano di sotto, con una sommaria discussione:
I 65, 1
III 127, 4
Vili 148, 6
X 24, 5
XIV I 5 0, 5
Altro ardor piit tenace, altra ferita V: « penace *
[Si ritiene V difficilior; a XVIII 122, 2 il contrario: penaci cure di P diviene « tenaci * in V (‘ lectio facilior ’)] confusion raccoglie entro il pensiero V: « d’alta confusion colma il pensiero»
[Sostituisce vantaggiosamente una lezione forse ridondante ma ampia e sonora a un giro fraseologico vizioso; pensare a un intervento non d’Autore pare antieconomico] voi che ’l miraste, e che l’udiste, il dite.
V: te ben l’udiste»
[La variatio sembra comportare un ammicco lascivo, ben mariniano, che il contesto giustifica] e i suo lume incontrando a poco a poco V: « e ’l suo corpo *
[Nell’epoca di Galileo, la luna era ormai corpo inacquale, asperum, cavitatibus tumoribusque confertimi ]
Ma giunto al guado occulto, entro la foce V : « al vado »
[‘ lectio difficilior ’]
Si è creduto di non accogliere, invece, alcune altre varianti, che pur potevano vantare qualche non irragionevole diritto:
VII 76, 7 felice teco in queste rive arrivi
V: « a queste rive »
[Il bisticcio etimologico « a riva arrivi * era forse troppo prevedibile perché il Marino potesse confessarsene soddisfatto]