Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/758


515.Qui tacque Apollo, e ’l pescator Fileno,
che presente ascoltò quant’egli disse,
quanto diss’egli, e tutto il filo a pieno
di que’ tragici amori in carte scrisse.
Giunse intanto la notte, e nel sereno
Tempio del Ciel le sue lucerne affisse.
Tornaro a Stige le Tartaree genti,
l’altre a le stelle, e l’altre agli elementi.

IL FINE