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67.Il seconda Aquilanio, emulo antico,
degli altri saltator capo sovrano,
e seco ha Clarineo, Delio, Laurico,
e Garbino, e Celauro, e Floriano.
Tutti congiunti allor costor ch’io dico
fan di sé l’un su l’altro un groppo estrano,
ed ergendo di membra eccelse mura,
fan di corpi intessuti alta struttura.

68.Di martora ebbe l’un rara e pregiata
zan’l0 artificioso e peregrino,
che gli occhi avea di lucida granata,
e le zanne e le zampe avea d’òr fino;
la cui morbida pelle era fodrata
d’un bel serico vello incremesino;
e con lacci di seta intorno sparsi
poteva al fianco appendersi e legarsi.

69.L’altro non men leggiadra e preziosa,
e per materia insieme e per lavoro,
con foglie di rubino ebbe una rosa,
e con spine di smalto e gambo d’oro.
Onorato ancor poi d’alcuna cosa
fu ciascun altro de’ compagni loro.
— Sú sú — Venere disse —, or basti tanto,
non si tolga al mio sesso il proprio vanto.

70.Serbinsi i cor virili a lotte, a giostre,
non s’usurpi omai l’uom l’arti donnesche.
Vengano, e scopran lor le Ninfe nostre
come sappian menar carole e tresche. —
Allor vaghe donzelle in varie mostre
coinparver con fiorite e con moresche;
e de la balleria di quelle schiere
le Grazie eran maestre e condottiero.