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71.Nel pantan, che circonda un mezo miglio,
tra siringhe palustri il ventre adagia.
Splende nel fosco e minaccioso ciglio
d’un orribile ardor luce malvagia.
Fiaccola accesa par l’occhio vermiglio,
spruzzato ferro o stuzzicata bragia.
Calloso ha il cuoio il fianco, e ’l rozo tergo
arma di dure sete ispido usbergo.

72.Ossa sporge ben lunghe, e di sanguigna
schiuma bavose il grugno, aguzze e torte,
la cui materia rigida e ferrigna
è vie piú che l’acciar tagliente e forte,
onde qualor le batte e le degrigna,
pria che faccia morir, mostra la morte,
tal che ’n dubbio è chi muor, né s’assecura
se la piaga l’uccida, o la paura.

73.Dá fiato allor subitamente al corno
stupido Adon d’un animai sí grosso,
onde di Ninfe e di sergenti intorno
con cani e dardi un folto stuol s’è mosso,
che tentan fuor de l’umido soggiorno
farlo sbucar del paludoso fosso.
D’urli confusi, e di latrati insieme,
che danno anima agli antri, il bosco freme.

74.L’orgoglioso Cinghiai, che di duo Numi
cova in seno il furor, si leva e vanne,
e stralunando gl’infocati lumi,
ed arrotando le rabbiose zanne,
fiacca intorno le spine, e spezza i dumi,
fa le frasche strisciar, sonar le canne,
e de le voci infuriato al grido,
per cacciarsi nel bosco, esce del nido.