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71.Viene al suo cenno allor, si come ha stile
quando avien che dal sonno ella si scioglia,
il drappelletto nobile e gentile
de la camera sacra entro la soglia.
Reca di bisso candido e sottile
orlata d’oro e profumata spoglia.
Di questa bianca e dilicata tela
il non men bianco sen circonda e vela.

72.Gonna di seta e porpora contesta,
de le Ninfe di Lidia opra e lavoro,
si stringe intorno, in guisa di tempesta
seminata per tutto a rose d’oro.
Vesta ricca e reai; ma non ha vesta
pari a tanta beltá l’Arabo o il Moro.
Degno fora a’ bei membri abito e velo,
riccamato di stelle, a pena il Cielo.

73.Sotto un’ombrosa ed odorata loggia
de’ suoi rami intessuta, ella sedea,
a cui di rose in sen purpurea pioggia
scherzando ad or ad or l’aura scotea.
Ed a comporle in peregrina foggia
la chioma, che disciolta le cadea,
tutte tre da tre lati accorte e belle
intorno l’assistean l’Idalie ancelle.

74.L’una a destra le siede, e con la destra
lucido speglio le sostiene ed erge.
L’altra lo sparso crin da la sinestra
di finissimo nettare consperge.
La terza poi con man scaltra e maestra
le scarmigliate fila ordina e terge,
e da le spalle con eburneo dente
ara le vie del crespo oro lucente.