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7.Fu ben saggio consiglio e sano aviso
quando fu in Cipro il novo Rege eletto
a non voler nel regio trono assiso
uom di laido sembiante e rozo aspetto,
ma chi per grazia e nobiltá di viso
a sé traesse il popolare affetto,
si come giá de l’amorosa Dea
l’Oracolo immortai deciso avea.

8.L’editto intanto de la Dea di Gnido
in ogni angolo estremo il mondo intese,
e poi che de la Fama il chiaro grido
divulgandoi per tutto, il fe’ palese,
miU’alme in questo e ’n quel remoto lido
vano desio d’ambizione accese;
né dal contorno sol l’Arabo e ’l Siro,
ma confin piú riposti il suon n’udiro.

9.Le vicine contrade e le lontane
l’odon dal Tanai al Nil, dal Gange al Beti.
Region, nazion non vi rimane
per quanto e scalda Apollo, e bagna Theti.
Carchi di turbe giá barbare e strane
batton le penne i volatori abeti.
Omai di Cipro è ricoverta e piena
di navi e padiglion l’onda e l’arena.

10.Può tutta in breve l’Isola vedersi
ripopolata di straniere genti.
La mistura degli abiti diversi,
e la confusion de’ vari accenti
dai Mori i Traci, e dagl’Iberi i Persi
mostran quanto i costumi han differenti.
Ingombran mille lingue e mille affetti
di voci l’aure, e di pensieri i petti.