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anche bene, poiché bisogna amare le cose lontane e difficili. Tutto in voi è come l’acqua torbida: nessun sentimento e poca sensibilità. I bianchi pensano: i negri sono ladri, bisogna derubarli! Infatti voi non rispettate né la proprietà né la bellezza né il dolore. Unico sentimento, l’affetto per la madre! Ma un’altra madre aspetta tutto da voi, e si chiama Africa. La forza, la fame, il desiderio della donna non sono tutta la vita. Vi insegnerò il ricordo di ciò che fu. Poi, vi svelerò la bellezza di ciò che sarà. Acquisterete il senso della profonda differenza che divide gli uomini dagli animali. E’ perché non avete questo senso, che siete cannibali e abbandonate alle belve i malati!

Siete a venticinque giorni dalla costa, ma io migliorerò le carovaniere. Dovete togliere ai bianchi il commercio della gomma, della dura, del bestiame, dell’avorio, delle penne di struzzo, dei cuoi, del sesamo e della senna. La pianta del cotone, che dicono egiziana, è originaria della vostra terra! Potreste produrre e vendere duecentomila càntari di cotone, irrigando tutti questi feddan di terra.

Rivolgendosi ai grandi feticcieri che in segno di gioia e di omaggio agitano i fianchi ingonnellati di rumorosi gusci secchi e di conchiglie:

In nome dei miei avi arabi, bèrberi e negri, ti saluto, o Spirito delle Mèssi! Ti saluto, o Spirito della Guerra! Ti saluto, o Spirito della Virilità! O protettori potenti e paterni della tribù Giuma, arricchirò la vostra saggezza, svelandovi il Feticcio dei Feticci, il gran nemico dei serpenti: il Sinrun! Andate e rendetevi degni di conoscere il Mistero.

Vocio confuso. La folla commossa mal contiene il suo entusiasmo. Esita incerta, poi obbedisce e si ritira nella profondità della Foresta. Kabango si volta allora verso la capanna, nella cui apertura sta ritta Mabima.

Mabima! Ho iniziato la realizzazione del mio sogno! Risanerò la foresta; guarirò i Giuma.

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