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V.


Il Manzoni ed il Parini.


Nella sua prima maniera satirica il Manzoni parineggia; il Parini, egli non avea conosciuto di persona, se bene lo potesse per le relazioni che il poeta di Bosisio avea avute con la famiglia Beccaria. Quando il Parini morì, il Manzoni, quattordicenne, incominciava già a sentire la poesia e ad ammirare veramente i poeti; si narra anzi ch’egli leggesse per l’appunto la celebre Ode La caduta, quando gli venne annunciato che il Parini era morto1 Il Manzoni vecchio dolevasi

  1. Tutti ricordano il principio commovente dell’Ode pariniana:

           Quando Orïon dal cielo
                  Declinando imperversa,
                  E pioggia e nevi e gelo
                  Sopra la terra ottenebrata versa,
           Me, spinto nella iniqua
                  Stagione, infermo il piede,
                  Tra il fango e tra l’obliqua
                  Furia de’ carri la città gir vede;
           E per avverso sasso
                  Mal fra gli altri sorgente
                  O per lubrico passo
                  Lungo il cammino stramazzar sovente, ec.

    Il Manzoni vecchio che, per timore di cadere, soleva sempre, quando usciva, farsi accompagnare, dovette spesso pensare al suo Parini. «Una volta (mi scrive il Rizzi), quando egli andava a passeggio, una carrozza signorile passò così accosto a una povera donna che quasi la schiacciava. Avessi veduto che occhi fece, in quel momento! E pazienza gli occhi! Gli scappò nientemeno che questa frase: porchi de sciori! (porci signori!). E tutti intorno la sentirono.»