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più sicuro partito era di dichiararlo contrario alla legge di Maometto.

Questo parere prevalse: parecchi membri dell’adunanza o per pregiudizio, o per un zelo malinteso, non mancarono di osservare che il caffè aveva dato loro alla testa. Uno degli astanti sostenne che ubbriacava al pari del vino. Questo tratto fece ridere tutta l’assemblea, poichè per giudicarne era necessario averne bevuto, e che questo liquore sia espressamente vietato dall’Alcorano. Gli fu dimandato se aveva mai bevuto vino: egli confessò che ne beveva, e per la sincera sua dichiarazione fu condannato alle bastonate: gastigo consueto di tal delitto presso i musulmani.

Il caffè fu dunque solennemente proibito alla Mecca, come vietato dalla legge, malgrado le rimostranze del muftì. Ma non durò guari la proibizione, poichè il soldano di Egitto, lun-