Pagina:Maltese - Cala Farina.djvu/38


— 33 —

raide, che fu vista voltare il capo una schiera di navi saracene; colle quali Sidnar veniva ad espugnare il castello, facendo ragione che l’amata fanciulla vi si dovesse ancora trovare. I Greci tutti discesi a terra, e disarmati, avevano lasciate le navi senza difesa; e poichè videro impossessarsene i Saraceni, non potendo resistere al grande numero dei nemici, nè rifugiarsi nel castello ancora chiuso, pensarono arrendersi.

Quei del presidio veduta la mala parata, benchè l’ora fosse trascorsa, soprastettero ad aprire; e si misero invece a tirare sui Saraceni, che già avean cominciato ad assalire il castello. Ma dopo poche ore di combattimento, veduta inutile ogni resistenza, cessero a patto che la loro signora restasse libera d’andare ove le piacesse; ed aprirono le porte.

Sidnar entrato, domandò prima d’ogni altro della fanciulla; e gli fu risposto, com’ella, avuta notizia della morte del padre, essendo costretta dagli inviati dell’imperatore a cedere il castello, e con esso i tesori che vi si trovavano, si fosse chiusa nelle sue stanze.

Forte se ne dolse il Saraceno, e comandò che si aprissero per forza, affine di avere la compiacenza di consolarla; e dirle, che nessuno

3