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dieci piastre, amico mio bello: eh! non mi lascio canzonare; ve l’ho detto.

— Sicuro, le dieci piastre — soggiunse la vecchia — chè altrimenti non gli farò dir verbo.

— Signori miei, siamo in un equivoco! La promessa riguarda la metà del tesoro; ma le dieci piastre sono in pronto; e l’ho qui in una mia borsa, che porto addosso per non venire a mano di mia moglie, che, per mia disgrazia, l’è una macinona numero uno... Ecco... ecco.

E cavata infatti una borsa di cuoio, contò nelle mani della donna, le dieci piastre, che parevano allora allora uscite dalla zecca (allora sì che se ne coniava dell’argento!).

Come quella se l’ebbe in mano, contenta come una pasqua e tremante, volle veder prima se fossero ritosolate, poi se le ricontò da sè. Avvedutasi però che, o per avere saltato i numeri, o per esserne caduta alcuna senza numerarla, avesse sbagliato, tornò a contarle con più attenzione. Poi si strappò un cencio dalla gonnella, si alzò, e avviavasi già per riporle, quando, fatti pochi passi, si fermò rivolgendosi al marito:

— Ehi, non m’incominciare ora a fare lo scialone? Di questo denaro voglio fare a mio modo;