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112 le cerimonie


disturba un poco. E della sua migrania

come la passa?
Antea.   Mi travaglia spesso.
Ella debb’ora esser molto occupata
per le prossime nozze.
Aurelia.   Certo non
manca da fare in casa.
Antea.   È stato detto
ci fosse nato alcun intoppo, ma
forse non sará vero.
Aurelia.   O chi súbito
ha sparso ciò? Non signora, non è
vero; se fosse, mio zio ne l’avrebbe
avvisata.
Antea.   Sì che dunque il negozio
può dirsi fatto.
Aurelia.   Cosí è, grazie al cielo.
Fede ne fa il sontuoso regalo
che ha mandato lo sposo.
Antea.   Ha mandato
il regalo?
Aurelia.   È superbo: a me ne sa
che per gli abusi introdotti ho dovuto
metter fuori non so quanti bei scudi
di mancia.
Antea.   Sciocco abuso veramente.
Le civiltá mi piacciono, son quelle
che ci distinguon dalla plebe; ma
che razza è questa mai di complimento
il metter fuor tanti quattrini?
Aurelia.   Noi
ci mettiam gli uni gli altri in soggezione
e facciam ridere costoro. È ben peggio
in qualch’altra cittá, dove mi dicono
che i servitor dimandano denari
a chiunque va in casa, e fan due volte