Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
208 | poemetti guerreschi |
d’armi percosse e d’un urlar di belva.
E dove seppe il Cherusco men saldi
105i Legionarii, e biancheggiò la selva
d’ossa romane, i suoi più pronti araldi
la storia elesse; e l’anima guerriera
108si trasfuse ne’ canti de gli Skaldi.
Che cercate, oggi, voi, mattina e sera,
donne, con gli occhi in un’attesa assorti?
111Così bella ridea la vita! Ed era
gioia il lavoro a i figli ed a i consorti!
Al sacrifizio corsero. E sol piena
114de’ loro nomi è la lista de i morti.