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204 | poemetti guerreschi |
Non senza una tirannide che opprima,
nè livore selvaggio che divampi,
57umano è ’l grido che battaglia intima.
Ma noi l’eccidio flagellare i campi
vedemmo mentre quei che ’l ferro stringe
60gode se al colpo l’avversario scampi;
e il duce che gli eserciti sospinge
stupisce ’l danno de’ mal noti eventi.
63Arbitra è qui la sanguinaria Sfinge.
Armi senza splendor, combattimenti
durati fuor del tempo e de lo spazio,
66invisibili, come i tradimenti;