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potenza della donna latina 5


la letteratura della high life.1 La donna presiedeva al lavoro degli schiavi, dirigeva l’educazione dei figli. I Romani ebbero poi un concetto così elevato del matrimonio, che le civiltà e legislazioni posteriori poterono ripetere, non superare. Forse ha del ricercato e del rettorico, ma certamente è una bella definizione quella che ne fu data nell’epoca classica del diritto romano: «Il matrimonio è l’unione dell’uomo e della donna, il consorzio di tutta la vita, la comunicazione di ogni diritto divino ed umano». Coi costumi di Roma, era naturale che da una legislazione che non concedeva alle donne se non pochi diritti, si venisse a poco a poco a una legislazione che faceva loro quasi la stessa parte che agli uomini; tanto che certe leggi, alcune delle quali conservate fino a noi, ebbero il carattere di freno ad una capacità e ad una libertà stimate eccessive. La legge Voconia, per esempio, vietò e in alcuni casi limitò la facoltà d’istituire eredi le donne. Legge improvvida, secondo alcuni, perchè vietare alle donne di ereditare

  1. Tra le famiglie romane più illustri del tempo della Repubblica pare che la casa degli Scipioni fosse quella che aveva un’ educazione più squisita e più fashionable. Le abitudini da gentleman di quella casa davano sui nervi a Catone il Censore. Catone non si tagliava mai i capelli; la storia non dice se li pettinasse, ma dobbiamo onestamente supporlo, per la venerazione che la figura dell’austero giureconsulto c’ispira.

    Sallustio ci dipinge mirabilmente in pochi tratti una signora dell’aristocrazia romana, Sempronia. Era di stirpe nobilissima e versata nella letteratura greca e romana. Nella musica e nella danza esercitata più che a donna onesta non convenisse. Era adorna di molte altre qualità atte ad ispirare negli uomini sentimenti lascivi. E dopo aver detto che era disonesta, aggiunge: ma l’ingegno di lei era elegante ; scriveva in poesia, aveva moltissimo brio; la sua conversazione era modesta, ardita, sentimentale, secondo i casi. Prorsus multae facetiae, multnsque lepor inerat.