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abitanti della casa, i quali nel tempo dell'alluvione si erano rifugiati nella cantina, vi ritrovarono la morte. Difatti 18 scheletri umani furono ritrovati nella cantina sepolti nella terra, dalla quale era ripiena. Tra questi ve ne fu uno, ch'avea appartenuto ad una donna, ciò che si deduce dalla meravigliosa impressione, scolpita da un seno muliebre nella terra medesima, impressione che si conserva oggi nel Regal gabinetto di Portici, da me veduta ne' giorni scorsi, e toccata coll'acido nitrico, la quale come la terra della cantina e de' vasi vinari, di Pompei, mi diede una fortissima effervescenza. Al raggio del braccio dello scheletro della donna, che una col teschio si conserva eziandio nel gabinetto, fu ritrovato un braccialetto d'oro, ed anella di questo metallo alle dita, ciò che ognuno può osservare in Portici. Dunque un'alluvione, e non già una pioggia di ceneri volcaniche, lanciate in aria dal Vesuvio, seppellì Pompei.

Del resto tanti scheletri ritrovati nelle abitazioni di Pompei, non annunziano che quel disastro dové essere cagionato da un agente istantaneo, che non diede tempo agli abitanti di salvarsi colla fuga? Or quest’istantaneo agente poté essere o un tremuoto, ovvero un’alluvione; poiché se fosse stata una pioggia di ceneri venuta dal Vesuvio, vi avrebbe voluto molto tempo per coprire la città, e la popolazione si sarebbe salvata. Ma se fosse stato un tremuoto, le ruine della città non si sarebbero ritrovate coperte dallo strato di lapillo, che oggi vediamo; non si potrebbe spiegare il riempimento della cantina, e de’ vasi vinarj, riempimento che suppone