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de' pallini da caccia all'inglese. Or questa montagna, che contiene (dal Vomero sino al Capo di Posilipo, ossia per più miglia) molti strati di lapillo a varie altezze, dimostra che questi strati medesimi han dovuto esser stati necessariamente generati dalle acque, poiché l'intero masso del tufo istesso si è ritrovato nello stato molle come sopra. Inoltre l'altezza de' monti di tufo volcanico è formata da banchi, divisi da fessure presso a poco orizzontali, che si stendono in tutta la larghezza de' monti medesimi. Questi banchi tufacei, e le fessure suddette chiamate dai nostri tagliamonti scarpine, dimostrano i soprapponimenti consecutivi, ed in epoche diverse, cagionati dalle alluvioni, le quali han dato origine ai banchi suddetti, ossia all'altezza de' monti di tufo; per cui essendosi consolidati i banchi di tal sostanza in tempi, lontani l'uno dall'altro, non poteano saldarsi insieme, e perciò li veggiam oggi disgiunti dalle fessure accennate.

Una bella dimostrazione, poi, dell’origine degli strati di lapillo dall’acqua, si ha negli scavamenti, che si fanno adesso dietro al Palazzo degli Studj in Napoli sotto la montagna del giardino di S. Teresa, qual lapillo è affatto simile a quello di Pompei. In questo luogo, dunque, la montagna di S. Teresa, ossia la sua altezza, ch’è di piedi 50 incirca, si vede formata da strati di lapillo, che alternano con altri strati di terra vegetabile, in mezzo ai quali si scavano delle tombe con resti di cadaveri, e varie cosarelle antiche in esse ritrovate; in guisa che si ha dietro agli Studj una perfetta immagine di Pompei, che anzi un Pompei in piccolo.