Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/113

ricevendo quest'ultime quella resistenza dell'aria, che non ricevono i primi, queste avrebbero dovuto cadere, e cessare di muoversi, e quei avrebbero percorso più spazio a cagione dell'ampiezza maggiore della rispettiva parabola ; e così si sarebbero separati dai meno gravi, dovendosi trovare più in là dalla forza che gli ha lanciati,

2. Dal vedere lo strato di lapillo assai crasso, e di là dal fosso (ora voto) diminuire assottigliandosi,

3. Dal vedere la cantina co' vasi pieni di terra, e dal

4. Sapere che detta terra era quasi fino alla volta della cantina co' 17 cadaveri trovati alla superficie coll'impressione di una mammella, ho conchiuso, che da tremuoti essendo stata rovinata la città di Pompei, il Volcano avendo appena riggettate pomici, ceneri, pozzolana ed altro, l'acqua proveniente o dal Volcano, o dall'atmosfera nel tempo stesso, o poco dopo ha lavato il monte intero, ed ha strascinato tutto ciò che si trovava nella superficie, la quale discendendo, ha depositate ne' fossi, nelle case sprofondate, ne' sotterranei ecc. le sostanze, che strascinava, e 'l superfluo, o residuo di tali sostanze le ha depositate via facendo, fino a che per non aver più pomici, e pietre a strascinare, non aveva altro che parti più tenui le quali alla fine sono state depositate nella cantina, è ne' luoghi più lontani, senz'aver conto di ciò che ha trasportato nel mare.

Val quanto dire, che posto, che il Vesuvio ha eruttato parti finissime, scorie attenuate, ceneri,