Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/109

quello ohe formasi anche attualmente nel mare sulle falde di Stromboli, ed all'intorno dopo ciascuna eruzione.

Qualche statua forse di bronzo, o di pietra per i tremuoti pare che sia cadata nel tufo poco consistente e sia restata a quell'altezza, ove si vede l'impressione, senza aver potuto giugnere al suolo.

Dalla ispezione del tufo,
Dalla impossibilità in cui è l'acqua di portarvi glutine,
Dalla impressione ben disegnata del volto nel tufo,
Dalla impossibilità di riempiere tutte le cavità dell'anfiteatro colle materie secche,
Dalla carbonizzazione del legno per via umida,
Dalle materie animali, che non potevano esservi se non strascinate dalla piena acqua...
Ho conchiuso, che in una eruzione, accompagnata da tremuoto, e da acqua sia del Volcano, sia dell'atmosfera, sia venuta altronde, la città di'Ercolano fu distrutta, e coperta.

Nella mattina medesima partito da Ercolano visitai la distrutta Pompei. I Colleghi ai quali piacque di venire furono i medesimi.

Via facendo viddi delle case abbandonate sulla destra, le quali mostravan delle aperture, ove la lava dell'ultima eruzione del Vesuvio era entrata. Quella era lava. Il primo luogo da noi osservato fu l'Anfiteatro.

Un officiosissimo Cicerone, da me tutt'altro creduto, cominciò a riempirmi le orecchie