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la morte degli Imperatori; o per qualche nomina affatto straordinaria. L’epigrafe del rovescio dice: Diana degli Efesii. Allude al di lei simulacro totalmente bizzarro, che adoravasi anco dalle popolazioni più remote in quel suo tempio Efesino, il quale avea costato interi secoli di fabbricazione, e passava per una delle sette meraviglie dell’Universo.

Sul medesimo gusto posero varie città sulle monete loro il ritratto di quei Re, co’ quali aveano una tal quale relazione, come fecero Sidone, Tiro ed altre, ponendovi la testa dei Monarchi della Sorìa. Al solito però vengono tali monete disposte a parte nella serie dei Re.


§. III.

Monete di Colonie.


A questa classe quelle monete soltanto appartengono, che portano il nome di Città, per comando dei Romani erette in Colonie, o che ottennero da essi il privilegio del Jus Municipale. Da un tale cangiamento in poi l’epigrafe ordinariamente fu Latina, anche in quelle parti, dove dominava l’idioma Greco. Ve ne furon però alcune poche, le quali vollero ritenere l’epigrafe greca, e perciò truovasi scritto in quelle COL, o in queste ΚΟΛ. siccome iniziali del vocabolo Colonia. Anche in questa Classe vi sono delle monete autonome, delle quali però il numero è limitato. La più parte come osservammo di sopra rappresenta la testa di un’Imperatore, di un’Augusta, o di qualche Cesare dell’Imperiale famiglia. La durata loro ordinaria finisce altresì in Gallieno. Ecco una moneta della specie indicata.

„ IMP. GORDIANVS. FEL. AVG. Testa dell’Imperarator Gordiano Pio con corona radiata )( P. M. S. COL. VIM. Genio muliebre in piedi, che tiene colla destra un vessillo, nel quale v’è il numero VII., nella sinistra un’altro col numero IV. A piedi vedesi un toro alla dritta, ed un Lione alla manca; al disotto AN. IIII. (tav. 6., n. 10.)

L’epigrafe dritta si supplisce così: Provinciae Maesiae Superioris COLonia VIMinacium. La Colonia di Viminacio giaceva sul Danubio detto Ister, dove oggi é il borgo o villaggio di Ram nella Servia, fu eretta in Colonia da Gor-