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un X, del quinario V, del sesterzio IIS a indizio del numerato degli assi, cui ognuna di tali specie di moneta si ragguagliava (tav. I. n. 6. 7. 8.). Negli anni più remoti tutte tre queste monete di argento portavan la testa di Pallade nel diritto, e i Dioscuri, ossiano Castore, e Polluce al rovescio. Più tardi però si devenne secondo le circostanze ad altri tipi arbitrarj, come vedremo nelle monete delle famiglie. Sui Quinarj si rappresentò per lo più una Vittoria, per cui ebbero la denominazione di Vittoriati.

I Romani contarono a sesterzj le loro somme: ma una tal maniera di esprimersi portò qualche confusione, quale convien togliere per ben intendere gli autori classici; il che si otterrà coll’uso delle tre regole quì sotto notate.

1. Se la parola sesterzio è posta in genere mascolino per esempio, tercenti sestertii vi si sottintende numi, e tanti sesterzii si devono calcolare, quanti n’espone il numero arabico, o romano, il quale nel caso presente dice 300.

2. Se la parola sestertius è posta nel genere neutro del numero plurale, per esempio trecento sestertia, convien per ottenerne il vero calcolo moltiplicare il numero per 1000; e allora trecento sestertia vengono a fare 300,000 sesterzj.

3. Se la parola sestertius è posta nel genere neutro di numero singolare, e il numero è formato colla desinenza in ies, per esempio decies sestertium, allora bisogna moltiplicare qui il numero per 100,000, e allora il decies sestertium dà un milione.

Nello scrivere codesti numeri vengono disposti così: IIS trecenti; oppure IIS trecenta; oppure IIS decies. Ma se uno di tali numeri vien espresso unicamente con cifra, allora si rende assai difficile indovinare il numerato. Quando per esempio viene scritto IIS. CCC, si può interpretare la somma in tre modi: sestertii trecenti, sestertia trecenta, sestertium tercenties, e da un somigliante equivoco l’Imperator Tiberio prese appunto motivo di fare la nota burla a Sulpizio Galba fraudandolo della ricca eredità lasciatagli per testamento da Livia sua Madre, e moglie di Augusto. La formola portava che a Galba pervenisse la somma di IIS.D, la quale espressione dovea naturalmente importare IIS quingenties: ma egli volle per economia venisse letto e interpretato sestertia quingena. Per altro la vera lezione del numero vien determinata dalle circostanze.

Quanto spetta al valore del sesterzio di que’ tempi, noi si potrebbe oggidì esattamente determinare, perchè bi-