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Il fratellino dell’Enrichetta.


L’Enrichetta si era levata quella mattina sul far del giorno, per andare a cogliere qualche viola nel giardino, e farne un mazzolino alla mamma. Mentre stava per scender la scala, il babbo la fermò sorridendo, la prese in collo e le disse:

— Buon giorno, Enrichettina, spicciati a venir con me dalla mamma, ti vogliamo far vedere una cosa che ti riempirà di contentezza.

— Che cosa c’è, babbo? chiese la piccina.

— C’è che il Signore ti ha fatto un regalo, un un bel regalo: nientemeno che un fratellino.

— Un fratellino? E dov’è? Su, su, portami a vederlo, te ne prego.

Il babbo aprì l’uscio della camera dove dormiva la mamma. A capo del letto c’era una donna di fuori che rifasciava un bambino.

Allora sì che piovvero le domande! Il babbo s’ingegnava di rispondervi alla meglio, e quando credè di avere appagato la curiosità dell’Enrichetta, questa gli domandò di punto in bianco:

— Babbo, chi è quella donna? Perchè abballotta così il mio fratellino? Non c’è pericolo che gli faccia male?

— Non ci pensar neppure. È una buona donna