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Attilio si pose ad esaminare l’animale.

— Ha quattro gambe, disse subito.

— E poi?

— E poi due corna sulla testa!

— E poi?

— E poi la coda!

— E poi?

— E poi un musone lungo lungo!

— E poi?

— Un orecchio e un occhio.

— Ne ha due, come li abbiamo tu e io: ma siccome l’altro occhio e l’altro orecchio rimangono dalla parte di là, noi non possiamo vederli. Guarda me, disse il babbo, mettendosi di profilo.

— È vero, disse Attilio. E dopo un breve silenzio, riprese: Hai detto che il bue è un animale utilissimo. Perchè? A che cosa serve?

— Dimmi un po’, nino mio: t’è mai avvenuto quando sei andato in campagna, d’imbatterti in un paio di bovi, attaccati a un carro, con una specie di grosso bastone messo a traverso sul collo?

— Li ho veduti tante volte, e so che quella specie di bastone si chiama giogo.

— Ebbene, quei bovi andavano o tornavano dal campo. Il bue è il principale aiuto del contadino, perchè col mezzo suo lavora la terra, trasporta