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morto per voi: la natura vi nega le sue armonie: Essa è sepolta, per voi, in un eterno silenzio.

Tutto questo vi farà comprendere qual grave perdita sarebbe per noi quella dell’udito! Il viaggiatore che di notte tempo percorre la lunga sua via, canta: non già pel gusto di cantare, ma per udire una voce! L’urlo d’una bestia feroce, il fischio d’un serpente, lo stormire delle fronde, bastano per avvertirlo dell’imminenza d’un pericolo: ma guai se egli non udisse quell’urlo, quel fischio e quello stormire.

Fra tutti i suoni che il nostro udito può afferrare, il più simpatico, il più lieto, il più eloquente, il più melodioso è quello della voce umana: e dico della voce umana, poichè anche gli animali hanno la loro voce e sanno benissimo che il senso dell’udito è posseduto dall’uomo. Essi, infatti, modulano la loro voce per accarezzarlo, minacciarlo, implorarlo a seconda dei casi. Il cavallo, all’approssimarsi del padrone nitrisce di gioia: il leone del serraglio ruggisce quando qualche ragazzo imprudente sfrega con la mazza il suo gabbione di ferro: il cane si lamenta quando il padrone lo lascia solo in casa e il passerotto fischia all’avvicinarsi della mamma, che gli porta il cibo. Noi certo non possiamo penetrare nei particolari di ciò che si dicono gli animali cantando, ruggendo, abbaiando: non possiamo capirli perchè non siamo simili a loro: e