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e grembiuli: da stirar coll’amido, come goletti, manichini, gale e trine: da ripiegare, come le coperte, le lenzuola, i canevacci, ecc.

Che ve ne pare, bambine, della faccenda del bucato? Chi di voialtre si sentirebbe disposta a imitar la Matilde?


La camera dell’Emilia.


La bambina non stava nei panni dalla contentezza. - Come! diceva fra sè, io avrò una camera tutta mia, dove potrò lavorare, studiare e fare i balocchi, senza che nessuno venga a disturbarmi! Come la terrò bene la mia camerina! Già la mamma me la dà a questi patti. Appena levata, disfarò il mio letto e metterò le lenzuola e le coperte sulla finestra, affinchè prendano aria e si sciorinino! Se la finestra desse sulla strada, non starebbe bene: ma siccome è sul giardino, non c’è alcun inconveniente a scuotervi la roba. Mentre il letto è rialzato, sbatterò per bene la pedana, annaffierò e porterò fuori di camera, affinchè la donna li ripulisca, i miei stivaletti e il lume. Quando il pavimento della camera sarà prosciugato, spazzerò dopo avere smosso, ben inteso, tutte le seggiole, i panchetti e le altre bricciche che mi darebbero noia. Dopo, rifarò il letto, badando che le mate