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voce, la lingua, i denti e gli altri strumenti, con i quali ei potesse formare la parola per esprimere e manifestare essi suoi concetti; mediante la qual proprietà e comodità cominciarono gli uomini accozzarsi e conversare insieme; e ponendo, constretti da ’l bisogno, per più comodità i nomi a le cose, fecero le lingue, in un modo in questa parte, e in uno in quella altra, secondo ch’ei convenivano e si accordavano insieme. Ma perchè questo modo del manifestare i suoi concetti favellando non serve se non con quei che sono altrui presenti, e l’uomo desidera ancor manifestargli a quei che sono in altri paesi o che hanno a nascere dopo lui, ei trovò con l’arte, la quale studia sempre di sopperire a quel che manca la natura, le lettere e il modo dello scrivere, con il quale ei fa i concetti suoi, non che durare gran tempo, si può quasi dire immortali. Della qual cosa tiene la comune opinione, secondo Eusebio, che fusse inventore Moisè, non si trovando scrittura alcuna più antica che il suo Pentateuco. E se i Greci, i quali non hanno il più antico scrittore di Omero (il quale fu pur dopo la guerra Troiana), dicono ch’ei fu inventore delle lettere Cadmo, il quale le trasse di Fenicia; Moises, che fu innanzi a lui gran tempo, le aveva date prima egli agli Ebrei, e da loro le ebbero poi i Fenicii. Il che pare ancor che consenta Plinio, dicendo che elle furon trovate da i Siri, e gli Ebrei son Siri. Manifestano adunque gli uomini o con le parole o con gli scritti i concetti loro; e da la nobiltà e altezza di tali concetti si chiamon dipoi nobili gli animi degli uomini, e da la bassezza e viltà vili. E questo volendo inferire il Poeta, si vole a la sua mente, dicendole, come voi avete udito,

Qui si parrà la tua nobilitate.

Dopo la qual cosa, non contento ancora delle diligenza usata in invocare in suo aiuto il favor celeste e il valor suo propio, egli si volge a Virgilio, e dicegli che consideri molto bene l’impresa a la quale ei lo mette, nel modo che voi udirete (ponendo qui fine al più dire, e voi ad ascoltare) nella lezione che seguirà.