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LETTERE

unito il mio, e mi conceda, ch’i’ habbia per consorte nel Cielo l’anima di colei, che sopra tutte le cose mortali amai qui in Terra; nè vi paia strano il pregar per la morte di un vostro carissimo amico, poiche la preghiera non sarà crudele: ma pietosa, desiderando io sommamente, che questo mio cuore per morte afflitto, sia per morte consolato.



IL FINE.