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D’ISABELLA ANDREINI. 50

rispondendo dirò, che è vero, che la gelosia veramente è segno d’amore com’è l’aceto segno del vino, e la febbre della vita; ma che? non si negherà già, che ’l vino non possa star senza l’aceto, e la vita senza la febbre: così ancora molto meglio può stare, e stà amore senza gelosia. L’aceto guasta il vino, la gelosia guasta amore. La febbre entrando nella vita, entra più tosto per ridurla à morte, che per altro, e la gelosia entrando in amore vi entra solamente per distruggerlo. Se voi dunque volete esser ucciditore d’un’amor così ben impiegato, date luogo alla gelosia: ma sò certo, che nol farete, e se non per altro, almeno perche non si possa dire, che voi non sapete amar perfettamente, il che si direbbe con verità, ogni volta che amando voleste nell’esser geloso ostinarvi, conciosiacosache la gelosia è una spetie d’invidia, l’invidia è vitio, dunque la gelosia è vitio, e ’l vitio è sempre mal biasimevole, dunque la gelosia è sempre vitio, e mal biasimevole; e tralasciando molte, anzi infinite cose, ch’io potrei dire per farvi conoscer l’error grande, che fate nell’esser geloso, dicovi solo, che la gelosia è difetto, dov’è difetto è imperfettione, e dove imperfettione non può esser amor perfetto, dunque, se volete perfettamente amare, bisogna, che vi risolviate di dar perpetuo bando alla nemica gelosia.


N     2          Della