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22 i - versi


Verso 117. — «Il tessalo Triòpe». — Partorito da Canace. Si vegga l’Inno a Cerere di Callimaco.

Ivi. — «...Astaco e Rodo, Onde nome ha del sol l’isola sacra». — Possono vedersi le note ai versi 110 e 112.

Verso 119. — «E Tèseo». — Questo eroe da alcuni fu fatto figlio di Egeo, da altri di Nettuno. Veggasi Plutarco nella sua Vita, Euripide e Seneca negl’Ippoliti, Isocrate nell’Elogio di Elena, Diodoro nel libro IV, cap. 5, della Biblioteca, Apollodoro nel libro III, Igino nella Favola 35, Cicerone nel terzo libro Della natura degli dei, Aristide nella Orazione in lode degli Asclepiadi.

At procul ingenti Neptunius agmina Theseus
angustat clypeo, propriaeque exordia laudis,
centum urbes umbone gerit centenaque Cretae
moenia:

dice Stazio nell’ultimo libro della Tebaide.

Verso 119. — «...ed Alirrozio». — Euripide nel fine della Elettra; Demostene, Contra Aristocrate; Eschine, epistola XI, Epoche d’Oxford; Pausania, libro I; San Massimo, prologo dei Comenti alle opere di san Dionigi Areopagita; antico comentatore di Giovenale, note alla satira IX.

Ivi. — «...ed il possente Triton». — Esiodo, Teogonia, verso 930 e seguente:

     Ἐκ δ’Ἀμφιτρίτης καὶ ἐρικτύπου Ἐννοσιγαίου
     Τρίτων εὐρυβίης γένετο μέγας.

     . . . . . . . . . . . . Ma d’Anfitrite
     e de lo Scoti-terra alti-sonante
     nacque il grande Triton da l’ampia possa.

Verso 120. — «Dirrachio». — È da vedere la nota seconda al verso 113.

Ivi. — «...e il battaglioso Eumolpo». — Si legga appressa la nota al verso 125.