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Eran le due falangi a fronte a fronte
     Già dispiegate ed a pugnar vicine,
     Quando da tutto il pian, da tutto il monte
     Diersi a fuggir le genti soricine.
     Come non so, ma nè ruscel nè fonte
     Balza nè selva al corso lor diè fine.
     Fuggirian credo ancor, se i fuggitivi
     Tanto tempo il fuggir serbasse vivi.

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Fuggiro al par del vento, al par del lampo,
     Fin dove narra la mia storia appresso.
     Solo di tutti in sul deserto campo
     Rubatocchi restò come cipresso
     Diritto, immoto, di cercar suo scampo
     Non estimando a cittadin concesso
     Dopo l’atto de’ suoi, dopo lo scorno
     Di che principio ai topi era quel giorno.

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In lui rivolta la nemica gente
     Sentì del braccio suo l’erculea possa.
     A salvarla da quel non fu possente
     La crosta ancor che dura, ancor che grossa.
     Spezzavala cadendo ogni fendente
     Di quella spada, e scricchiolar fea l’ossa
     E troncava le branche e di mal viva
     E di gelida turba il suol copriva.