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ELOGIO lepri si dice che la notte, ai tempi de*la luna, e massime delia luna piena, saltano e giuocano insieme , compiacendosi di quel chiaro, secondo che , scrive Senofonte (46). Oli uccelli per lo più si dimostrano nei moti e nell’ aspetto lietissimi : e non da altro procede quella virtù che hanno di rallegrarci colla vista, se non che le loro forme e i loro att;, universaimente, sono tali, che per natura dinotano abilità.e disposizione speciale a provare godimento e gioia: la quale apparenza non è da i putare vaja e ingannevc ie. Per ogni diletto e . o ili contentezza che hanno , cantano ; e quanto è maggiore iL diletto o la contentezza * tanto più lena e p ù studio pongono nel cantare. E cantando buona parte del tempo , s’inferisce che ordinariamente stanno di buona voglia e godono. E se bene è notato che mentre» sono in amore, cantano meglio,* e più spesso, e più lungamente che mai ; non è da credere però che a cantare non gli muovano altri diletti e altre coin- tentezze fuori di queste dell* amore. Imperocché si vede palesemente che al dì sereno e placido, cantano più che all oscuro e inquieto: e nella tempesta si tacciono , come apche fanno in ciascuno altro timore che provano; e passata quella, tornano fuori cantando e iocolando gli uni cogli altri. Similmente si vede che usano di cantare in sulla mattina allo svegliarsi; a che sono mossi parte dalla letizia che prendono del g tarno nuovo, pari 3 da quol piacere che è generalmente a ogni animale sentirsi ristorati dal sonno e rifotti. An-