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DIALOGO rut. E quanto dureranno a cantare o a parlare? mor. Di cantare hanno già finito. Di parlare * hanno facoltà per un quarto d’ora. Poi tornano in silenzio per insino a tanto che si compie di nuovo lo stesso anno. rut. Se questo è vero, non credo che mi abbiate a rompere il sonno un* altra volta. Parlato pure insieme liberamente ; che io me ne starò qui da parte, e vi ascolterò volentieri, per curiosità, senza disturbarvi.. mor. Non possiamo parlare altrimenti, che rispondendo a qualche persona viva. Chi non ha da replicare ai vivi, finita che ha la canzone, si accheta. ~ rut. Mi*dispiace veramente: perchè m’immagino che sarebbe un gran sollazzo a sentir quello che vi direste fra voi, se poteste parlare insieme. mor. Quando anche potessimo, non- sentiresti nulla; perchè non avremmo che ci dire. rut. Mille domande da farvi mi vengono in mente. Ma perchè il tempo è corto, e non lascia luogo a scegliere, datemi ad intendere in ristretto, che sentimenti provaste di corpo e d'animo nel punto della morte. „ mor. Del punto proprio della morte, io non me ne accorsi* “ ‘ gli altri morti. Nè anche noi. rut. Come non ve ne accorgeste?

morto. Verbigrazia, come tu non ti accorgi mai del momento che tu cominci a dormire, per quanta attenzione ci vogli porre. * rut. Ma F addormentarsi è cosa naturale.