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e 2. Credo che avrà mandato ancora de’ manifesti. Io non ve ne mando, perchè non avendo io voluto scriverli, nè permesso che fossero scritti da’ miei amici, furono fatti fare dal libraio a qualche persona sua, e son pieni di esagerazioni sciocche. Nes- suna (eccetto poche pagine) delle cose contenute nello Spetta- tore e nel Raccoglitore, nè delle altre mie giovanili, avrebbe luogo nei 3 voli, che verrebbero dopo le op. mor. ma sarebbero com- posti quasi in tutto di cose inedite. Dico sarebbero, perchè credo che l’ediz. non andrà innanzi, parte per bontà di quelli che hanno allarmata la censura sopra tale pubblicazione, parte perch’io sono disgustatissimo del pidocchioso libraio, il quale avendo raccolto col suo manifesto un numero di associati maggiore che non cre- deva, sicuro dello spaccio, ha dato la più infame edizione che ha potuto, di carta, di caratteri e di ogni cosa. Io aveva cominciata questa lettera prima di partire per una campagna alquanto lontana di qua, dove io contava di stare pochi giorni, e sono stato in vece quasi tre mesi. Partendo mandai per Voi un piego contenente le 4 copie che da gran tempo vi debbo del mio i.° voi., ed altrettante del 2.0, ad A. Poerio che mi aveva data speranza di trovare occasione che ve le recapi- tasse. Ma, ritornando, trovo con dolore il piego ancor qui. Ten- terò qualche altra via, e vedrò di superare l’infinita difficoltà che qui si prova, di mandare e di ricever libri. Poerio mi ha consegnato il Codex apocryphus, e la &ia-cpi(3r| di M. Gros, dei quali doni vi ringrazio senza fine. Ma con maraviglia e dispia- cere ho dimandato invano, non solo i 6 esempi, degli Excerpta, ma l’altra dissertaz. di M. Gros, quella di Walz, e sopra tutto i 7 libri da Voi pubblicati, che nella vostra ultima di Marzo mi promettevate. Non so assolutamente chi accagionare di questa mancanza, nè se Voi mi abbiate spediti i libri che mancano. Non vogliate defraudarmene, ve ne prego, massime dei vostri: Cobian- chi è sempre pronto a favorirmi, incaricandosi spedirli qua. Vi accludo una risposta2 alla gentile lettera del vostro giovane e gentile e bravo amico; al quale vi prego di scusare la mia tar- danza. Perdonatemi ancor Voi, e scrivetemi presto; che pochi giorni sono per me così lieti, come quelli nei quali ricevo le vostre